Sound On: Gorillaz

10 Giugno 2020

Musicalmente, a contendersi il trono del rock ci sono gli Oasis – band fondata da Liam e Noel Gallagher, fratelli litigiosi e ossessionati dal mito dei Beatles – e i Blur, quartetto irriverente e attento alla crescente popolarità dei sound dance. Al loro frontman, Damon Albarn, le scaramucce con la band rivale e le pressioni dei tabloid vanno stretti: l’unico modo per prenderne le distanze è quello di dar vita a un progetto musicale nuovo e radicale: già, perché i Gorillaz, la band che fonda nel 2000, non esistono. 2D (voce), Murdoc (basso), Noodle (chitarra) e Russel (batteria) sono infatti cartoon frutto dell’immaginazione di Jamie Hewlett, coinquilino di Albarn e disegnatore di Tank Girl, fumetto simbolo della controcultura inglese post-punk. Nella primavera del 2001 i Gorillaz arrivano primi in classifica con Clint Eastwood, singolo di debutto dal refrain irresistibile che vende sei milioni di copie nel mondo. Finalmente libero dallo spettro degli anni Novanta, Albarn dà vita a un progetto dal sorprendente respiro creativo, sia dal punto di vista musicale – il sound dei Gorillaz è pop e rock, dance e funk, rap e gospel – che visivo. I quattro membri della band sono super cool, e i loro videoclip sono autentici cortometraggi ispirati alla migliore tradizione post apocalittica.

I Gorillaz sono sporchi, sboccati, a volte pure violenti, ma il mondo – quello in carne e ossa – va matto per loro. Jack Black suona per loro nel video di Humility, il sicario Bruce Willis cerca di farli fuori in Stylo, Madonna chiede a Noodle di accompagnare con la chitarra il suo ingresso sul palco dei Grammy Awards. L’estetica e la cultura visuale giocano un ruolo fondamentale nel successo della band, e sono aspetti che Albarn cura da sempre (la copertina del Greatest Hits dei Blur, disegnata nel 2000 da Julian Opie, fa parte della collezione permanente della National Portrait Gallery di Londra). Per questo motivo, in uno ‘shooting’ promozionale il frontman 2D indossa una felpa FILA, che richiama subito i successi di Björn Borg a Wimbledon alla fine degli anni Settanta. E in effetti, grazie ai colori sgargianti e alle linee comode e sinuose, lo stile del nostro Brand sembra fatto appositamente per le rockstar. Che siano autentiche o cartoon, questo poco importa.