Bi-O: IL RACCONTO
La storia FILA è sì fatta di capi di abbigliamento, ma anche di persone. E il successo di un evento come Bi-O, il weekend che ci ha visti impegnati tra Biella e Oropa venerdì 24 e sabato 25 settembre, è il frutto delle sinergie che si creano tra essere umani. Alcune di esse si conoscono da tempo e quando si ritrovano fanno scintille: è il caso di Francesco “Ciccio” Graziani e Andrea “Lucky” Lucchetta, che non a caso abbiamo voluto come spiriti guida della manifestazione. Ma la maggior parte degli incontri che hanno segnato questo fine settimana è stata all’insegna della spontaneità: in un mondo che ricomincia ad aprirsi, Bi-O è stata la conferma che la voglia di rincontrarsi non manca.
Venerdì 24 è stato il giorno in cui abbiamo nutrito lo spirito, con le visite guidate in Fondazione e il workshop di Sophie Bourkab, fatto di mani sporche di colore e partecipazione attiva. A dirla tutta, la vera full immersion culturale l’hanno fatta proprio i nostri Ambassador, reclamati dalla collettività e da realtà come MeBO e il Museo Vittorio Pozzo di Ponderano, impazienti di raccontare le loro storie ai campioni. Anche loro, però, ne avevano di cose da dire, e per farlo hanno scelto il Palasport cittadino, per l’occasione gremito di ammiratrici e ammiratori: lì, dopo l’attesa performance live del rapper CASO (che ai primi 110 anni di FILA ha dedicato una canzone), hanno letteralmente catalizzato l’attenzione nel corso del talk Campioni sotto le stelle, moderato da Alessandro Alciato. Una chiacchierata tra amici, un confronto tra giganti, un alternarsi continuo di istrionismo e serietà. Sabato 25 è stato il giorno più intenso, quello dell’attesa mattinata di trekking da Biella fino al suggestivo Santuario di Oropa.
Bisogna dire che ne valeva la pena: non solo per l’imponenza del Santuario e della natura circostante all’arrivo, ma anche per il kit Bi-O ricevuto a fine impresa, pieno di gadget FILA e di prelibatezze offerte dalle eccellenze gastronomiche locali. Il tempo di un ultimo selfie in compagnia dei nostri Ambassador e quella scatola stretta al petto si trasforma in scrigno prezioso delle memorie di una giornata unica, che di certo non sarà l’ultima. Wonnie, con il suo musino perennemente sorridente, è già pronto a guidarci in una nuova uscita. La prossima volta saremo ancora di più.