Meet the designer: Pierluigi Rolando

1 Luglio 2020

Se c’è un testo che arde, però, sono proprio le memorie di Pierluigi Rolando, un atlante di parole che trasudano sicurezza in se stessi, energia, moltissima passione. Tale fuoco è lo stesso che gli ha consentito di ideare i più iconici capi della storia FILA.

Nato a Ronco, nei pressi di Biella, Rolando cresce a Torino, città con la quale intesse un rapporto contrastato: non a caso, l’abbandona presto per volare a Leeds, dove studia ingegneria tessile in università. Lì apprende le nozioni tecniche e teoriche che emergono da ogni sua moodboard, e che soprattutto attraggono l’attenzione del manager FILA Enrico Frachey. Il Dottore convoca Rolando nel suo ufficio di Viale Cesare Battisti a Biella nei primi anni Settanta: lì, assieme a Giansevero Fila, gli chiede se esiste un modo per convertire un campionario di biancheria intima in maglieria esterna. In qualche modo, il designer già intuisce che il mito è dietro l’angolo. “Alla richiesta si scatenarono in me tutte le tempeste creative che si potevano escogitare di fronte a una sfida: vincere una scommessa legata a tecnicismo ed invenzione era pane per i miei denti”.

Da quel momento Rolando avvia una consulenza che si traduce in gioco di squadra vincente (la linea che segna il suo debutto in FILA, la Collezione Jacquard, è un successo commerciale capace di coniugare innovazione, estetica, scelte di marketing). Una carriera, come scopriremo, brillante sin dagli inizi. Costellata di successi incapaci, tuttavia, di distoglierlo dall’amore più grande: la moglie Lydia, presenza costante in ogni piega – felice, drammatica – dell’esistenza.