Meet the designer: Pierluigi Rolando – 8

17 Marzo 2021

Nella seconda metà degli anni Settanta l’ascesa di FILA SPORT si consolida con rapidità esponenziale. Gli atleti sponsorizzati dal marchio trionfano ai tornei più prestigiosi, dalle vetrine dei negozi i capi si rivelano come bandiere issate in onore di un nuovo concetto di vestibilità. Pierluigi Rolando, fautore del fenomeno, ne attesta il successo con orgoglio ed un pizzico di incredulità: quando a Parigi vede le boutique sartoriali pennellate di blu e bianchi écru, comprende che la rivoluzione è in atto, e non riguarda più unicamente i campi da gioco.

Rolando non è solo orgoglioso, anche grato: in particolare, per le relazioni personali tessute con le grandi personalità che ha la fortuna di vestire grazie al brand biellese. Björn Borg, ovviamente, dalle cui gesta alla TV non riesce a staccare gli occhi. O Guillermo Vilas, altro tennista per la cui tempra lo stilista inventa geometrie inedite: fortissimo ma notoriamente poco slanciato, il campione argentino viene valorizzato dalla polo nota per i segni orizzontali e laterali lungo i fianchi, capaci di sagomare e modellare una figura destinata a rimanere negli annali per l’impareggiabile vigore fisico.

Non solo tennis, però. Complice forse l’avventura californiana del ’74 al fianco di Giorgio Bertone, Pierluigi Rolando si sente vicino specialmente alle anime della montagna. Walter Bonatti, ad esempio, con il quale condivide attimi di forte vicinanza umana ed accrescimento personale. Carlo Mauri, di cui ricorda lo spirito avventuroso che più volte l’ha condotto ad affrontare itinerari impervi come la Via del Sale o la Via della Seta. Infine lui, Reinhold Messner (‘Superman’, così lo soprannomina nei diari): all’indomani del successo dei capi a lui ispirati – strategici nel coniugare stile ed esigenze tech – i due finalmente si incontrano a Monaco. Un meeting suggellato da una stretta di mano che Rolando ricorderà a lungo, tanto la presa dell’alpinista è forte. E da una metafora sulla quale entrambi hanno modo di confrontarsi, chiacchierando. Scalare una montagna, in fondo, è come ricavare una scultura da un blocco di marmo o da un pezzo di legno: sbagliare la via significa perdersi, rovinando magari irrimediabilmente l’opera. Con la differenza che, nel caso di una scalata, si rischia di perdere la vita.

Per Rolando l’incontro è anche l’occasione per divertirsi con una delle sue più grandi passioni: l’oroscopo! Cultore dell’astrologia, lo stilista non sa resistere alla tentazione di redigere l’oroscopo del più grande scalatore vivente. Il quale lo lascia senza parole: su otto pianeti, sei risultano nel segno della Vergine, ascendente incluso. È un quadro astrale inequivocabile, Messner è un uomo di acciaio, dal fisico praticamente indistruttibile. Per riassumere: la rivoluzione passa dai vestiti, ma un consulto degli astri non guasta mai.