BORDOCAMPO: SARAH AGLÌ
Nel corso della diretta Facebook che lo scorso 20 maggio ha proclamato i vincitori di TUTT1 1NS1EME, Sarah Aglì non è riuscita a tradire l’emozione di ritrovarsi sul primo posto del podio. Nell’application con cui si è presentata al contest, tuttavia, ha fin da subito delineato un animo appassionato e determinato: “sono curiosa da sempre e mi piace imparare cose sempre diverse. Se dovessi scegliere una mia qualità, sarebbe senza dubbio la capacità di non fermarmi di fronte alle difficoltà”.
Classe 1998, Sarah è nata e vive in provincia di Torino: diplomatasi in Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Cuneo, ha vinto il nostro contest con Ecological Footprint, un manifesto ispirato alla grande tradizione pubblicitaria FILA. Semplice e diretto, lancia un messaggio di responsabilità ambientale e civile al contempo, che ci racconta personalmente.
Ciao Sarah, come ti senti all’indomani della vittoria del nostro contest?
SARAH AGLÌ: Devo ammettere che ancora non mi sembra vero, ripenso al giorno in cui ho ricevuto la vostra chiamata e sento ancora la pelle d’oca. Ricordo di aver mandato audio a tutte le mie amiche urlando di avercela fatta, ero davvero emozionatissima! Sono molto grata per questa grande opportunità che avete offerto a noi artisti, è bello potersi mettere in gioco confrontandosi con una tematica importante come la sostenibilità e per una Fondazione come la vostra. Vi ringrazio inoltre per aver messo a disposizione della mia generazione – e non solo – un palco con una risonanza più ampia della nostra.
Negli ultimi anni i capi FILA hanno fatto breccia nel cuore della Generazione Z, di cui tu sei ambasciatrice. Eri già appassionata al marchio prima di quest’avventura?
SA: Sì, decisamente! Ho realizzato l’opera proprio grazie ad un articolo che mi accompagna giornalmente nelle attività, la scarpa FILA Disruptor. Non solo: tra i diversi capi che possiedo c’è un maglione acquistato in un negozietto vintage, che adoro ed è indistruttibile.
Ecological Footprint, l’opera con cui ti sei aggiudicata il primo posto del podio, lascia il segno sin dal titolo. Raccontaci il processo creativo che ti ha condotto all’elaborato finale.
SA: Tutto è partito con brainstorming e ricerche su Pinterest. L’idea di utilizzare un vostro articolo per la realizzazione del poster è giunta in un secondo momento, inizialmente avevo optato per un disegno interamente vettoriale. Poi ho avuto la scintilla! Informandomi sulla sostenibilità ho scoperto la definizione di ‘impronta ecologica’ e ho subito collegato il concetto all’immagine di un’impronta di scarpa reale. Lì ho capito che avrei ottenuto un impatto maggiore adoperando una fotografia al posto di un disegno. Ho sequestrato i miei genitori per una gita fuori porta nei campi della provincia di Torino e ho scattato una cinquantina di foto in svariati contesti. Il lavoro è poi stato ultimato con Photoshop, dove ho passato diverse ore a manipolare l’immagine per ricavare il giusto peso tra estetica ed efficacia.
Complici manifestazioni come i Fridays For Future, la tua generazione è divenuta protagonista di un dibattito internazionale sul futuro della sostenibilità, ambientale in primis. Qual è la tua posizione sull’argomento?
SA: Sono piuttosto sensibile a tal riguardo. Passo molto tempo ad informarmi sul concetto di sostenibilità e su ciò che possiamo fare noi individui, nel nostro piccolo, per aiutare il più possibile.
Non sono qui per dare una lezione a qualcuno perché sono la prima a dover migliorare su molti aspetti, ma credo che se ognuno di noi si soffermasse di più sul tema potremmo realmente fare la differenza o, quantomeno, lanciare un messaggio forte a chi sta sopra di noi.
Le persone pensano di non avere potere ma io non credo sia così. Ognuno è in grado di portare un cambiamento, positivo o negativo che sia. Dalla raccolta differenziata agli acquisti intelligenti per evitare gli sprechi, sono tanti gli accorgimenti che possiamo prendere: il segreto sta nell’agire con consapevolezza.
Mia madre si occupa di energie rinnovabili, questo per dire che ci sono infiniti modi per salvare l’ambiente.
Il tempo stringe per il pianeta, ma ogni minuscola cosa può aiutare. Mio padre mi ha insegnato che non è un male andare avanti “a passi di bimbo”, perché ciò che oggi sembra un percorso infinito e tortuoso domani sarà un po’ più semplice.
Quindi, perché non partire adesso e provarci comunque?
Nel tuo CV ti presenti come “curiosa, piena di interessi, incapace di fermarti di fronte alle difficoltà”. Complici queste doti e attitudini, come ti vedi proiettata nel futuro?
SA: Mi piace definirmi multipotenziale. Non ho un progetto unico per il futuro, tengo aperta qualsiasi porta la vita mi apra e cerco di aprirne altrettante: il mio unico desiderio è quello di sentirmi felice di ciò che sto facendo. Amo la libertà di poter fare più cose possibili e mi impegnerò per continuare a farlo.