FONTI: I DISEGNI DI PIERLUIGI ROLANDO
L’architetto francese Le Corbusier scrisse una volta:
Preferisco il disegno alle parole. Il disegno è più veloce, e lascia meno spazio per le bugie.
L’amico-nemico Salvador Dalì, invece, sul medesimo tema era più lapidario:
Il disegno è l’onestà dell’arte. Non vi è alcuna possibilità di barare: o è buono o è cattivo.
A lungo ritenuto preliminare rispetto alla pittura, l’atto di disegnare è attualmente oggetto di rivalutazione, con mostre, pubblicazioni ed intere sezioni di fiere ad esso dedicate. Nella tradizione FILA l’artista di riferimento è ovviamente Pierluigi Rolando, che attribuisce al concetto di segno una valenza quasi psicanalitico: pensiamo al prototipo della Polo Borg, con le sue linee verticali, decise, tracciate con un pennarello rosso con la che da lì in avanti non si torna più indietro. Oppure ai primi costumi AQUA TIME, nei quali le decorazioni minimal citano Lucio Fontana, l’artista che ridiscutendo l’idea stessa di arte mette in crisi la modernità.
Nell’Archivio di Fondazione FILA Museum gli sketch dello stilista sono preservati in una sala che porta il suo nome, ordinati all’interno di cataloghi di grandi dimensioni. Già nelle primissime collezioni MABY le pagine colpiscono per la ricchezza dei contenuti: i figurini si accompagnano sempre a scritte, misure, indicazioni colore, appunti e revisioni. L’avvento di FILA SPORT irrompe senza lasciare adito a dubbi, lo conferma la forza dei colori stesi a matita, pennarello e pantone. Simili ad illustrazioni di Richard McGuire o a schermi pop-up, le opere di Rolando si presentano ai nostri occhi con spirito multimediale, tridimensionale come i sample di tessuto incollati liberamente sul foglio.
Osservando la progressione cronologica, gli intenditori noteranno evoluzioni nel disegno stesso: conscio del proprio status creativo, lo stilista si sbizzarrisce con pantoni dalle tinte fluo, restituendoci appieno la libertà culturale degli anni Settanta e Ottanta. I suoi figurini sorridenti sono spesso realizzati in collaborazione con la moglie Lydia, che interviene specialmente sui dettagli dei volti. Nell’immaginario ieratico, a volte austero del fashion gli sketch di Pierluigi Rolando sono dunque una felice eccezione, pregna dell’attitudine positivista di cui FILA è da sempre testimone.