SOTTO L’OMBRELLONE: 100 STORIE DI ATLETI PER GRANDI E PICCOLI CAMPIONI

21 Luglio 2021

‘Sotto l’ombrellone’ leggono tutti, grandi e piccini. Proprio a questi ultimi è dedicato l’appuntamento con la nostra rubrica letteraria, con un’opera fresca e spigliata: 100 storie di atleti per grandi e piccoli campioni. Nata due anni fa dalla penna di Giorgio Cabello, si ispira all’impostazione del bestseller Favole della buonanotte per bambine ribelli. Lo scrittore ha composto un compendio di cento racconti che, compiendo continui balzi tra passato e presente, tracciano i contorni di un universo multiforme, nel quale le discipline atletiche sono il pretesto per parlare di valori dal più ampio respiro.

Com’è facile immaginare, FILA e i campioni che ne hanno fatto la storia sono voci immancabili. Compare Babe Ruth, la musa ispiratrice di Pierluigi Rolando e della polo Borg, definito dall’autore “la leggenda del baseball americano”. Chi è invece “il più vincente di tutti i tempi”? Michael Schumacher! Il pilota tedesco, volto della collaborazione FILA-Ferrari dei primi anni Duemila, viene descritto fin dai tempi della prima infanzia, ovvero di quando percorre il villaggio di Kerpen con un macinino costruito smontando un tagliaerba. Vale la pena citare anche la storia dei fratelli Klitschko, che Chiara Luzi disegna sorridenti, abbracciati e coperti di trofei. In effetti, se c’è una ‘Golden Couple’ nella scena della boxe internazionale è sicuramente quella composta da Wladimir e Vitali. I due sono intenzionati a calcare il ring già in tenerà età: “va bene, promettetemi però che non combatterete mai tra di voi”, chiede la madre assecondandone le vocazioni. Vitali, il maggiore, con i suoi ganci destri ed oltre 200 incontri disputati diviene Dr Ironfist, il pugile che parla cinque lingue e consegue un dottorato di ricerca. Wladimir, il minore, è invece Dr Steelhammer, perché con la sua forza porta a casa un successo dopo l’altro nel campo dei pesi massimi. Avranno mantenuto la promessa fatta alla mamma? Si: i fratelli Klitschko combattono unicamente quando si ritrovano a giocare a scacchi.