LA SINCERITÀ NELL’ARTE: UNA BREVE STORIA DEL DISEGNO

25 Aprile 2024

Ancora prima di raccontare i loro disegni, è doveroso ricordare le parole che i grandi artisti hanno dedicato a questa tecnica. Le più conosciute sono quelle di Pablo Picasso: «mi ci sono voluti quattro anni per dipingere come Raffaello, ma una vita intera per disegnare come un bambino». Tranchant, invece, Salvador Dalì, che affermò: “il disegno è la sincerità nell’arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare, o è bello o è brutto”. Provocazioni a parte, il messaggio lanciato dai due maestri è chiaro: quella che appare come una forma d’espressione secondaria è in realtà una pratica robusta e indipendente.

Il disegno esiste sin dall’alba dei tempi. Come testimoniano le grotte di Altamira, Spagna, e Lascaux, Francia, scoperte rispettivamente nel 1879 e nel 1940, l’essere umano esprime la propria manualità almeno da 18.500 anni. Entrambe le località (le cui pitture rupestri risalgono al Paleolitico e al Neolitico superiore) confermano che, con materiali semplici quali ossido di ferro ed ematite, l’uomo replicava su roccia le forme animali che cacciava e vedeva intorno a sé, giungendo inconsciamente a risultati estetici sbalorditivi.

Il progresso tecnologico, poi, veicola i primi, importanti supporti. Tra essi la carta è quello fondamentale: sotto forma di papiri, pergamene o fogli moderni, essa diviene in breve tempo il medium di riferimento. Quando, nel XVI secolo, i produttori occidentali iniziano a commerciarla, il disegno si è nel frattempo affermato e diffuso con esiti straordinari. I manoscritti del XII secolo, ad esempio, erano impreziositi di miniature ed illustrazioni pregevoli; nel ‘400, invece, artisti come Albrecht Dürer tramutarono le immagini in incisioni, giungendo a un mirabile connubio di arte e tecnica. A proposito di Rinascimento, non possiamo non citare Leonardo da Vinci, che con opere come l’Uomo vitruviano (1490 circa) diede un contributo ineguagliato tanto alla ricerca artistica quanto alle nuove esigenze di indagine scientifica.

Il disegno è stato a lungo considerato un ‘fratello minore’ di pittura e scultura. Per ragioni, va detto, soprattutto economiche: nel mercato dell’arte i disegni erano considerati di minor valore, al punto che spesso venivano intelati per somigliare a dipinti ed essere venduti più facilmente. Oggi, però, la situazione è ben diversa, e alle opere su carta sono dedicati musei, collezioni private, fiere, addirittura giornate celebrative.
Dopodomani, sabato 27 aprile, si festeggia la Giornata Mondiale del Disegno. Un appuntamento nato a Londra nel 1962 per volere dell’International Council of Design, e sviluppatosi negli anni per sostenere gli effetti benefici che tale pratica ha sull’uomo. In Fondazione FILA Museum non possiamo che concordare: è per questo che nelle nostre attività educative disegniamo spesso, per esprimerci e riflettere meglio su idee ed emozioni. In attesa del prossimo sketch, eccovi qualche esempio!

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