ANCORA UN SORSO
Epsodio 2
Stretto fra le mani, il ghiaccio si dilegua in un batter d’occhio.
A contatto con quella pelle scavata dal vento, dalla roccia, da anni di arrampicate al limite, lo stato solido diviene liquido senza nemmeno accorgersene. Per un secondo, quelle mani così forti hanno un sussulto simile alla paura.
Osservo l’uomo sulla cima del monte. È una giornata di sole, con un sole alto, caldo, forse un po’ troppo.
Ad un certo punto m’impugna per bere. È una sete nervosa, un sorso veloce. Non parla molto, ma noto che ogni sua parola volge alla natura circostante. Un dialogo misterioso il suo, un segreto che ha cercato di comprendere più volte.
“I ghiacciai sono sempre più sottili, quando cadono vengono giù come pezzi di grattacieli…”* Gli occhi, incastonati da una chioma folta, brillano, perché nonostante il mondo cambi dinanzi a lui, esso non smette di stupire. Per alcuni secondi non sembrano occhi, somigliano a una domanda. Come possiamo cambiare le cose? Come possiamo proteggere ciò che di strabiliante vive intorno a noi? È l’istante in cui vedo la sua profondità: l’uomo che non cerca di domare la vetta, bensì di abbracciarla, rassicurarla.
Sulla cima del monte, l’uomo siede vicino a un museo – il suo museo – un curioso blocco di cemento che dalla roccia si sporge per curiosare il panorama. Lo chiese a Zaha Hadid, architetta che a sua volta non smise mai di parlare ai paesaggi nei quali edificava.
È un istante sospeso, forse magico. Lui mi stringe come se da un momento all’altro dovesse imbarcarsi in una nuova avventura, come quelle che anni fa lo hanno visto sul tetto del pianeta, sempre protetto da equipaggiamenti FILA.
Sento, tuttavia, che stavolta la sfida ci coinvolgerà tutti, per fare in modo che i ghiacci non si sciolgano più. Non sarà semplice, non sarà immediato, ma sarà la responsabilità di coloro che vogliono rispettare la Terra.
‘Reinhold!’
Dalla terrazza panoramica, un gruppo di visitatori l’ha riconosciuto, richiama la sua attenzione. Sotto ai capelli folti i suoi occhi brillano, insieme ai denti che ricamano un sorriso gentile. Un ultimo sorso d’acqua e l’uomo si dirige verso di loro, verso le montagne al tramonto.
*Intervista a Reinhold Messner di Gianfranco Piccoli, su la Repubblica, 3 luglio 2022
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