LA NOTTE DEGLI ARCHIVI 2024: PASSIONI
“Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo”, annota Cesare Pavese ne Il mestiere di vivere, ideale biografia redatta tra il 1935 e il 1950 e pubblicata postuma.
Le sue parole risuonano ancora oggi, in particolare ad Archivissima, il Festival Nazionale degli Archivi, che dal 6 al 9 giugno torna con un fitto programma di iniziative legate ai fondi presenti sul territorio italiano. L’edizione 2024 si intitola Passioni: un’occasione per scoprire le vicende che il passato custodisce, ma anche le vite delle donne e degli uomini che ne son stati protagonisti.
Il colore rosso ci guida alla scoperta delle storie più appassionanti dell’archivio FILA.
Il primo pensiero va, inevitabilmente, al 19 dicembre 1976, giorno in cui la nazionale italiana di tennis affronta il Cile nella finale di Coppa Davis. All’epoca lo stato sudamericano vive il momento più buio della sua storia novecentesca: nel 1973, infatti, il Comandante Augusto Pinochet era salito al potere con un colpo di stato, instaurando una sanguinosa dittatura. Il luogo prescelto per la finale è l’Estadio Nacional, dove durante il giorno i dissidenti vengono torturati: un autentico teatro degli orrori, dove più di quarantamila persone perdono la vita. Adriano Panatta – all’epoca sponsorizzato da FILA assieme a Paolo Bertolucci – è convinto che quella finale sia l’occasione per lanciare al mondo un segnale importante, così chiede al marchio biellese delle polo rosse. I due le indossano per scendere in campo e giocare l’inizio del match: è la denuncia della repressione, è il ricordo di chi ha difeso i propri ideali sino alla morte. Quelle polo vengono presto fatte cambiare due volte, il Cile chiede la squalifica: alla fine l’Italia vince una Coppa Davis che non verrà adeguatamente celebrata, ma la cui portata rivoluzionaria è viva ancora oggi, anche grazie a documentari come La maglietta rossa di Mimmo Calopresti (2009) o a serie come Una squadra, esordio alla regia di Domenico Procacci (2021).
Rosse sono le lamiere delle macchine da corsa Ferrari e delle moto Ducati, che FILA incontra nel 2002: da questo flirt nascono abiti ispirati alla velocità e calzature che mordono l’asfalto, come quelle indossate nel 2003 da Michael Schumacher. L’anno seguente il lungo amore per la montagna si rinnova con il ritorno in casa FISI: il campione del mondo Giorgio Rocca guida una nuova generazione di sciatori e slalomisti, legati da divise color fuoco. Infine, la recente sponsorizzazione dell’L.R. Vicenza, squadra dalla tradizione secolare, conferma l’affezione per i giovani atleti, suggellata da divise scarlatte e dal sapore street.
Queste e molte altre storie saranno protagoniste domani, venerdì 7 giugno, durante la Notte degli Archivi, l’evento clou di Archivissima 2024. Sarà il ritorno del Gruppo Archivi Biellesi, il network che connette Fondazione FILA Museum alle realtà d’impresa vicine: Archivio Storico Banca Sella, Casa Zegna, Fondazione Sella, IISS Eugenio Bona, Maglificio Maggia, MeBO – Menabrea Botalla Museum. Proprio MeBO sarà la location di una serata d’eccezione, in cui ogni ente esporrà documenti, reperti e oggetti legati ai propri appassionanti heritage. Alla mostra temporanea si accompagneranno una performance che attiverà il display e un buffet conviviale.
L’appuntamento è dalle ore 19:00 alle 22:30: scoprite come partecipare sui nostri social!