RITRATTI: ANDREA JAEGER

18 Febbraio 2025

Ritratti è una nuova rubrica, dedicata ai numerosi volti che compongono la gallery della tradizione FILA. Storie di atlete e di atleti, che hanno saputo distinguersi per le loro imprese sportive, ma non solo. Un ciclo di appuntamenti che debutta con una protagonista d’eccezione, l’ex tennista statunitense Andrea Jaeger.

In latino ‘fides’ è un termine sfaccettato, che esprime l’adesione incondizionata – senza necessità di prove – a un valore, un concetto, una verità. Non solo: identifica anche impegno solenne, fedeltà e il mantenimento della parola data. In breve tempo si associa al credo religioso, opponendosi alla filosofia, ovvero la ricerca del dubbio e della verità. A prendersi cura di questa parola, nei secoli, sono stati pensatori di eccezionale livello, come Tommaso d’Aquino, Martin Lutero, Søren Kierkegaard, ma anche di icone pop come George Michael, che intitola il primo album solista Faith (1987), perché in fondo bisogna aver fede anche nella fine delle storie d’amore.

È possibile parlare di tennis e di fede? Forse, se leggiamo Il tennis come esperienza religiosa di David Foster Wallace (2006). Oppure se ci occupiamo della vita di Andrea Jaeger.
Nata a Chicago nel 1965, Jaeger è stata un’enfant prodige del tennis, giocatrice professionista a soli 14 anni. La sua carriera è un susseguirsi di record: nel 1980, a Wimbledon, è la più giovane giocatrice della storia a stupire Wimbledon, battendo la favorita Virginia Wade. Nello stesso anno stabilisce il suo primato agli US Open, dove diventa la più giovane semifinalista del torneo. Nell’83, a diciott’anni, è la numero 2 al mondo, seconda solo a Martina Navratilova, l’unica giocatrice capace di tenerle testa. Sui campi, va detto, mica in quanto a stile: i completi WHITE LINE di Jaeger, infatti, sono inconfondibili, anche perché quasi sempre gialli e neri, scelta che le vale il soprannome di ‘bee’, ape.

La parabola sportiva di Andrea Jaeger si interrompe nel 1985, in seguito a un infortunio a una spalla. Quel momento segna tuttavia l’inizio di una nuova vita, che la vede iscriversi al college per studiare Teologia e Formazione Pastorale. L’ex tennista prende i voti e nel 2006 entra in un programma di suore domenicane. Come Jaeger stessa ha raccontato in un’intervista a The Mail, “si tratta di una routine rigorosa. Mi sveglio alle quattro di mattina, prego, e alle 5-6 sono già all’opera per cercare fondi o strutturare programmi”.
Ha lasciato l’ordine nel 2009, ma la fede no, decisamente no, perché prosegue l’attività filantropica con la Little Star Foundation, ente da lei fondato e presieduto per sostenere bambini affetti da cancro.

 

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