TIME MACHINE: IL 1979

4 Febbraio 2025

La Time Machine di FILA ci fa compagnia anche nel 2025 e oggi ci porta indietro al 1979, un anno denso di eventi di varia natura.
Il 9 dicembre del ’79 l’OMS annuncia la scomparsa del vaiolo, malattia infettiva che fino a qualche decennio prima era causa di epidemie diffuse in aree come l’Asia, l’Africa e l’America del Sud. Qualche mese prima Francis Ford Coppola cambia la storia del cinema con Apocalypse Now, l’adattamento di Cuore di tenebra con una delle interpretazioni più magistrali di sempre, ovvero il Kurtz di Marlon Brando. Musicalmente, i riflettori sono puntati sui Pink Floyd, che sotto la direzione di Roger Waters danno alla luce The Wall, concept album d’ispirazione teatrale.

Nel 1979 assistiamo anche alla consacrazione dell’icona FILA per eccellenza, ovvero Björn Borg. La Time Machine ce l’aveva fatto incontrare già qualche episodio fa, più precisamente nel 1976: tuttavia, se all’epoca si parlava degli esordi, oggi ci confrontiamo con l’apice della sua carriera.
Nel ’79 Borg, a soli ventitré anni, è già leggenda – o, per usare le parole di Luca Marianantoni, “il più grande fenomeno mai apparso sul rettangolo di gioco, con una popolarità pari a quella di Muhammad Alì”. Il suo stile di gioco da fondocampo si è già imposto, insieme al diritto con fortissima rotazione in avanti e al rovescio bimane, giocato con anticipo, precisione e infallibilità.
Nel ’79 sono solo due gli avversari che sanno tenergli testa: l’americano Jimmy Connors e l’argentino Guillermo Vilas, altra vecchia conoscenza FILA. Sempre due sono invece i tennisti capaci di mandarlo in crisi, nello specifico Adriano Panatta – il solo che lo sconfiggerà a Parigi – e John McEnroe, nostro ospite nei prossimi episodi.
Nel 1979 Borg regna sull’asse Parigi – Wimbledon, nel pieno del triennio 1978-80 che lo vede protagonista indiscusso. Il 29 agosto 1979, a Jane Gross del New York Times, rilascia una dichiarazione che non dà spazio a dubbi: “I want to be known as the best tennis player of all time”.

In questo periodo Björn Borg è anche un sex symbol – acclamato sugli spalti, braccato da fan e paparazzi. Il suo allure e la sua immagine pubblica sono (in parte) merito di FILA, brand già artefice di un capo a lui dedicato e destinato alla storia, la polo BB1. Nel 1979 l’iconologia del campione si arricchisce della seconda giacca della tuta BB, inconfondibile per la linea retta posta ad altezza petto e per le due linee parallele poste sulla spalla sinistra. Esse, comunemente color blu navy, rosso e/o bianco, si configurano come una novità nel lessico del marchio, un accento di eleganza che ha contribuito a plasmare l’immagine della leggenda.

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