TUTT1 1NS1EME: THE EXHIBITION
Le origini dell’ecoprinting affondano le proprie radici nella tecnica dello shibori. Questa procedura di decorazione, nata e diffusa in Giappone nel periodo Edo (1603-1868), vede la stoffa legata e immersa in un bagno di tintura, per poi riemergere animata da fantasie astratte in superficie.
Nel 1961 il MoMA di New York ospita The Art of Assemblage, mostra curata da William Seitz che per la prima volta introduce il termine che identifica quella pratica artistica tanto amata da Pablo Picasso, Marcel Duchamp e Jean Dubuffet. Nell’assemblage l’oggetto artistico tridimensionale è il frutto della commistione di oggetti di varia natura, ed è capace di incarnare le complessità del Novecento.
Sette anni dopo, nel 1968, Jasia Reichardt cura, per l’Institute of Contemporary Arts di Londra, Cybernetic Serendipity, mostra seminale che raggruppa le più importanti ricerche dell’epoca sulla digital art. In essa sono esposti i primi artisti che si servono di algoritmi per generare immagini apparentemente casuali: da allora l’illustrazione digitale si impone come nuovo strumento creativo, e suite di programmi sempre più raffinati sono al servizio di un’arte libera e accessibile.
Nella mostra di Reichardt è presente la figura chiave di Nam June Paik, primo artista ad esporre le proprie opere video ricorrendo a tubi catodici. Riconosciuto come il padre della videoart, Paik ha sdoganato il video nei musei, ed è grazie a lui se oggi proiezioni analogiche, digitali e influenzate dall’AI sono protagoniste di rassegne internazionali.
A proposito di avanguardie, tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso impera la Pop Art, il movimento che – lo sappiamo bene – conduce al progetto del Logo F-Box di FILA SPORT, disegnato nel 1973 da Sergio Privitera. Il grafico aveva in mente i capolavori di Robert Indiana, ma nel 2022 come possono le nuove generazioni rapportarsi allo stesso disegno, magari in relazione alle nuove sfide imposte dai cambiamenti climatici?
La risposta ci è stata fornita la scorsa primavera da Sara Garino e Aurora Lanza, due tra le vincitrici di TUTT1 1NS1EME, il contest che Fondazione FILA Museum ha indetto per celebrare i 111 anni del marchio con uno speciale omaggio alla sostenibilità. Il progetto è stato premiato insieme a quelli di Sarah Aglì, Anna Maria Landolfi, Fabiola Sangineto, Martino Degani e ADS Bi Roller Pattinaggio Biella: le opere dei loro vincitori sono ora protagoniste della mostra temporanea che inaugura nel nostro museo sabato 5 novembre, in occasione dell’UNESCO Open Circuit della città di Biella. In questa sede abbiamo scoperto le storie che si celano dietro ai loro percorsi artistici, ma adesso tocca a voi: avete tempo fino al 21 novembre per scoprire l’intero percorso. Vi aspettiamo!
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